Robotica educativa: cos’è e perché è importante studiarla

Quando si parla di robot ci si può riferire a un gran numero di strumenti diversi in verità. Nonostante l’immaginario collettivo ci porta a pensare a figure umanoidi robotiche che ci governeranno, nel mondo reale le cose sono (per fortuna) diverse.

Siamo circondati da robot a dir la verità, che usiamo in casa per svolgere le pulizie o per cucinare, a livello industriale per migliorare l’attività lavorativa e possono assumere anche un ruolo ludico nella vita dei bambini. Proprio la più frequente interazione fra dispositivi digitali, dotati di connettività e anche di intelligenza artificiale, da parte dei bambini, ha spinto ad intraprendere diversi studi per capire come bilanciare i rischi.

Ultimamente però ha preso piede soprattutto la robotica educativa, utilizzata a livello didattico affinché il bambino capisca di già come si costruisce e utilizza un robot.

I motivi per avvicinarsi alla robotica educativa

La robotica educativa è utile nel mondo didattico per far avvicinare il bambino con un pizzico di curiosità in più alle materie STEM (Scienza, Tecnologia, Ingegneria e Matematica).

Quasi tutti i bambini amano costruire, specialmente se alla fine l’oggetto realizzato può svolgere un qualche compito. La robotica educativa ha davvero tanti vantaggi perché aiuta il bambino anche a sviluppare una sana curiosità, a collaborare con i compagni, socializzare e costruire.

Robotica educativa nella scuola primaria

Il processo educativo smette di vedere al centro il concetto di lezione frontale, cioè quello in cui l’insegnante spiega all’alunno che resta solo ad ascoltare.

L’alunno fa parte del processo educativo nuovo, una metodologia di apprendimento che si distanzia da quella classica. La robotica didattica non è una nuova materia, quanto piuttosto un maniera differenze di insegnare quelle tradizionali.

A oggi esistono la Direttiva 93 del 30.11.2009 e il decreto 851 del 27/10/2015 Piano Nazionale Scuola Digitale a prevedere la robotica educativa a scuola, la quale andrebbe introdotta già dall’infanzia. Dal 2022 diventerà obbligatorio il coding nella scuola d’infanzia e quella primaria.

Inserirlo nella scuola primaria significa stimolare il bambino, incentivarlo ad apprendere grazie al gioco. Si incuriosisce e apprende. Il coding in tutto questo ha un ruolo centrale, si tratta infatti di un processo mentale che serve a risolvere i problemi pianificando strategie utilizzando le potenzialità della robotica educativa.

Grazie ai kit, i bambini assemblano autonomamente tutte le parti del robot apprendendo a risolvere problemi e fare programmazione virtuale.

I vantaggi della robotica educativa

Facilita l’apprendimento, rende partecipe il bambino durante la lezione ed è considerato anche un simbolo di inclusione, tanto che è stato sperimentato con ottimi risultati sui bambini con autismo. Il codice è un linguaggio universale che può essere utilizzato da tutti. Distrugge per barriere linguistiche e quelle fisiche.

E’ una metodologia di apprendimento che esalta alcuni principi importanti nella vita, come quello della meritocrazia, della trasparenza e della comunità.

Lo scopo della robotica educativa è anche quello di stimolare sempre più ragazzi a proseguire gli studi grazie a lezioni interattive e divertenti.

Lo studente apprende a uscire fuori dallo schema, a ragionare in modo differente e sviluppare così una maggior creatività, il pensiero logico e il problem solving.

La robotica educativa vuole insegnare che l‘errore non è un fallimento ma nuovo punto da cui partire per migliorarsi, per cercare alternative quando non sembrano esserci.

Migliori robot per introdurre i bambini alla robotica

Da una lista dei migliori 10 robot giocattolo (clicca qui) ne abbiamo selezionati 4, fra quelli che consideriamo ideali per introdurre i bambini alla robotica, pensati appositamente per stimolare la curiosità dei più piccoli a questo affascinante mondo.

Lexibook

Lexibook è un robot intelligente e interattivo che aiuta il bambino (dai due anni in su) ad avvicinarsi alla robotica educativa. E’ un robot che balla, emette suoni, luci, suona la musica e legge nella mente. Attraverso una serie di domande cercherà di indovinare cosa il bambino pensa. Oltre 40 azioni programmabili e può essere controllato con l’apposito telecomando.

Antaprcis

Antaprcis è un robot giocattolo che monta la tecnologia di rilevamento del movimento. Segue i gesti di chi lo comanda per spostarsi a sinistra, a destra, avanti o indietro. Quando incontra ostacoli si allontana, segue il bambino e non lo lascia mai solo. E’ possibile scegliere tra due differenti modalità di movimento, camminare oppure roteare. Interamente realizzato con materiali atossici di elevata qualità, è sicuro e garantisce una buona durata. La batteria ha un’autonomia di circa 1 ora e ne richiede 2 per ricaricarsi del tutto.

Aranee

Aranee è un giocattolo per bambini di tipo educativo. Durante la fase del gioco infatti insegna l’astronomia, aiuta a sviluppare buone abitudini e in generale stimola la loro curiosità.

Può essere controllato a distanza con il telecomando oppure con il semplice movimento della mano. Balla e canta in base al programma selezionato e ha 18 diversi effetti di luce nella faccia. Il tempo di una ricarica è di 2 ore e questo garantisce altre 2 ore di autonomia, con la possibilità di lasciarlo in standby fino a un massimo di 30 giorni.

Okk

Okk è un altro robot giocattolo consigliato per far avvicinare i bambini alla robotica educativa. Canta, balla, possiede un controllo tattile e ha incorporato un registratore che li permette di imitare il linguaggio umano e ha un salvadanaio al suo interno. Grazie al sensore tattile posizionato sulla sua testa il robot insegna a controllare i soldi e risparmiare, offrendo divertenti suggerimenti finanziari.