I pennelli di Gimp: come correggere i difetti
Gimp è il famoso programma per il fotoritocco, alternativo a Photoshop. Benché non supporti per intero le funzioni dell’altro software, ne possiede alcune – tra le quali i pennelli – che lo rendono uno strumento interessante. È adatto a chi si avvicina per la prima volta alle azioni di correzione delle foto (o che comunque non ne ha una conoscenza approfondita).
I pennelli di Gimp consentono di manipolare le immagini, grazie alla funzionalità bitmap che li caratterizza. La loro azione al livello informatico sta nel produrre una serie di segni lungo il percorso che il puntatore del mouse descrive all’interno dell’immagine, nel momento in cui si tiene il pulsante premuto. In questo modo, l’immagine oggetto di modifica, viene riempita con un colore ulteriore, permettendone l’integrazione con qualcosa che, di fatto, è inesistente.
Quando si decide di modificare una fotografia infatti, l’intenzione è quella di correggere oppure di coprire un difetto che dalla stessa emerge. Impostando i pennelli su un colore simile al tratto dell’immagine da modificare, si potrà agire con l’effetto sfumatura, rendendo più omogenea una specifica parte oppure inserendovi un elemento che ne muti la struttura. Agendo sulla luminosità, per esempio, si potranno rendere più chiare determinate parti della foto, oppure scurirne altre, esaltando ciò che si vuole far vedere all’occhio e nascondendo le eventuali imperfezioni.
I pennelli che Gimp offre al suo interno sono dieci e sono stati suddivisi in quattro categorie, per meglio individuarne le modalità d’uso. I pennelli normali supportano la scala del grigio e, come bitmap, vengono visualizzati, nel momento in cui si disegna, con uno schema di pixel che rappresenta il tratto di pennello. I pennelli colorati funzionano seguendo la stessa logica, ma sono contraddistinti da tutti gli altri colori.
I pennelli animati cambiano forma a seconda della pressione delle dita sul tasto del mouse e a seconda dell’orientamento del puntatore all’interno dell’immagine. Questa tipologia di pennelli risulta decisamente più complessa nell’uso rispetto alle altre due, dato che consente di apportare modifiche più profonde. Devono essere perciò utilizzati con particolare attenzione.
L’ultimo modello dei pennelli di Gimp è rappresentato da quelli parametrici. Questi possono essere ridimensionati a seconda del campo di azione e dell’efficacia che se ne vuole ottenere. Abbinando questa funzione a quella più generale della spaziatura, le variazioni di colore introdotte nell’immagine possono essere ingrandite e nello stesso tempo separate tra di loro, secondo una dimensione precedentemente impostata.
Nel caso in cui, i pennelli che Gimp mette a disposizione, non siano sufficienti a coprire le esigenze di modifica dell’utente, se ne possono scaricare degli ulteriori direttamente da Internet. Non esistono siti a cui fare stabilmente riferimento per questa operazione. L’importante è digitare sul motore di ricerca la stringa « Gimp brushes », che restituisce dei record aggiornati e utili agli utenti.