Pilotare un drone: informazioni utili per utilizzarlo in sicurezza

Pilotare un drone significa attenersi ad un preciso regolamento redatto qualche anno addietro dall’ENAC, ossia dall’Ente Nazionale per l’Aviazione Civile. A meno che il vostro apparecchio non sia un giocattolo, non sia cioè depotenziato e pensato per un target d’utenza quale quello degli under 14, sarete perciò soggetti a precise restrizioni. Quali? Vediamolo insieme.

Differenza fra drone o aeromodello

Iniziamo col distinguere tra droni ed aeromodelli. Nel primo caso siamo dinnanzi ad un apparecchio utilizzato per scopi prettamente professionali. Proprio per questo motivo è lecito supporre che il velivolo sia anche dotato di una strumentazione di bordo che, tra le altre cose, rende il drone un po’ più pesante di un semplice giocattolo. Inoltre l’oggetto è capace di garantire prestazioni di alto livello a cominciare dalla capacità di librarsi in volo a distanze che superano abbondantemente il centinaio di metri dal livello del suolo.

Ci sono poi gli aeromodelli, ossia delle copie depotenziate dei droni. Tali apparecchi sono in grado di volare soltanto all’interno del campo visivo del pilota (stimato in circa 200 metri di raggio) ed una volta in volo non possono superare per legge i 70 metri di altezza dal suolo. Questi oggetti, se mal utilizzati, potrebbero arrecare dei danni al pilota o a terze persone. Per questo motivo è importante usare i droni con prudenza ed attenersi ad un preciso codice comportamentale.

Regole da rispettare per pilotare un drone amatoriale

Anche se il vostro è un drone amatoriale sappiate che siete comunque soggetti ad un preciso codice comportamentale. Innanzitutto potrete utilizzare l’apparecchio soltanto in pieno giorno previo rilascio di attestato di aeromodellista.

Il vostro velivolo, come sapete già, non dovrà allontanarsi da voi per più di 200 metri e non potrà superare l’altezza massima di volo di 70 metri.

Dovrete comunque mantenervi lontano dalle zone critiche, dalle ATZ e dagli aeroporti ed infine non dovrete in alcun modo interferire con altri tipi di mezzi volanti o comunque minacciare l’incolumità altrui.

Come pilotare un drone in sicurezza

Come scritto a questa pagina https://www.droni360.it/assicurazione-droni, tutti i piloti professionisti sono tenuti per legge ad aderire ad un’assicurazione dedicata pensata proprio per tutelare loro ed eventuali vittime dagli incidenti di volo.

Anche i possessori di un drone amatoriale farebbero bene a richiedere un’assicurazione al fine di proteggersi dai guai derivanti da eventuali danni causati a terzi. Del resto, anche se forse si tende un po’ a sottovalutare la questione, un corpo più o meno pesante in caduta aerea può essere molto pericoloso se non addirittura letale.

Regole da rispettare se utilizzi un drone professionale

Una delle prime regole da conoscere, quanto meno nel caso del drone professionale, è che non è possibile pilotare il mezzo in aree vietate. Per non contravvenire alle regole dovrete perciò avere la capacità di distinguere tra zone critiche e zone non critiche.

Nella prima categoria rientrano tutte le aree tendenzialmente congestionate oppure ancora in cui siano presenti agglomerati urbani generici e/o sensibili. Inoltre viene considerata una zona critica quella in cui è osservabile un assembramento di persone.

Tale area ha un raggio pari o superiore ai 500 metri di distanza dalla posizione del pilota ed una quota da terra che raggiunge l’altezza massima di 150 metri. Il drone professionale può volare in una zona critica solo e soltanto se provvisto di autorizzazione ENAC.

La stessa non sarà necessaria invece in caso di utilizzo in zona non critica. Quest’ultima prevede che il mezzo resti nel raggio di azione di 200 metri dal campo visivo del pilota e che non superi, una volta alzatosi in volo, i 70 metri di quota.

In nessun caso potrete utilizzare il vostro drone nelle immediate vicinanze di un aeroporto (la distanza minima tra le piste ed il vostro mezzo dovrà sempre essere pari ad almeno 5 chilometri). Inoltre il velivolo non potrà attraversare le ATZ, ossia le zone in cui si verifica abitualmente del traffico aereo.

Requisiti per pilotare un drone professionale

Ancor prima che l’ENAC stilasse il suo regolamento, i possessori di droni professionali potevano utilizzare il loro apparecchio soltanto previo conseguimento di un’apposita licenza. Al giorno d’oggi, prima di poter guidare un velivolo adibito a scopi professionali, è obbligatorio ottenere diversi tipi di attestati.

Per un apparecchio di peso inferiore ai 2 chili basta possedere un attestato di pilota ARP per voli non critici. Se il vostro drone ha un peso compreso tra i 2 ed i 25 chili serve invece l’attestato (condizioni non critiche) o la licenza (condizioni critiche) di pilota ARP. Al di sopra dei 25 chili invece è necessario essere in possesso di licenza di pilota ARP.

Questi titoli possono essere acquisiti una volta raggiunta la maggiore età e superati dei test medici nonché delle prove utili a saggiare l’acquisizione di determinate competenze aeronautiche.